Tmax-Hyper-Modified

Una sfida dalla casa del diapason ai preparatori più blasonati delle due ruote

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    Come portare un mito oltre le stelle che già domina...

    Da quando è nato, nel 2001, Yamaha TMAX ha rivoluzionato il mondo dei maxiscooter. Del tutto inedite le caratteristiche sportive, mai visto prima il look aggressivo e spigoloso. Un esemplare unico nel panorama delle due ruote, che diventa ancora più dinamico e grintoso del 2012. Per andare oltre il massimo...

    Nel 2011 Yamaha lanciò una sfida a tre dei migliori elaboratori di moto del mondo: trasformare Yamaha VMAX in qualcosa di unico, che riflettesse il loro stile personale. Quest'anno l'asticella si è ulteriormente alzata. Dopo essersi divertiti a liberare la loro creatività, i tre visionari: Marcus Walz, Ludovic Lazareth e Roland Sands hanno lavorato duramente per ridurre lo spirito di TMAX all'essenziale, e dargli nuova vita a partire praticamente dello scheletro.

    Conosciuto per la grinta delle sue creazioni, con sospensioni ribasatte e linee estreme, Walz si è concentrato nell'ideazione di linee che esprimessero potenza e personalità, senza intaccare le leggendarie prestazioni stradali di TMAX. Ludovic Lazareth ha dovuto guardare ancora più in alto, verso il cielo per cercare l'ispirazione...

    Hardcore Tmax

    Aggressivo, e parecchio, il TMAX Hyper Modified by Marcus Walz.
    Maggiormente abituato a realizzare cruiser hardcore, Walz si è cimentato con particolare soddisfazione in quest’ultima impresa, perché si trattava di mettere a disposizione tutte le sua abilità ed esperienza per scrivere un nuovo capitolo nella personalizzazione degli scooter. Quando ha presentato per la prima volta il suo TMAX Hyper Modified, il risultato ha parlato da solo.

    “Ho cercato di mantenere l’identità originale di TMAX, spiega Walz, rispettandone lo spirito. Non volevo certo farlo diventare un’astronave! Ho voluto conservare le linee che lo caratterizzano, ottimizzando ogni dettaglio per contenere i pesi. Sono riuscito a togliere 14 kg dal peso originale, soprattutto perché ho cambiato lo scarico, ho adottato una leggera batteria racing al litio ed ho tolto il maniglione del passeggero e tutte le plastiche possibili. Modificare il look di TMAX non è stato semplice, perché non esiste un mercato degli scooter custom e quindi ho dovuto realizzare i componenti da solo. Le parti della carena in carbonio lucidato sono una novità su questo modello, e hanno richiesto un lungo lavoro di perfezionamento. Ma ne valeva la pena, perché il look è molto più sportivo e aggressivo, senza perdere lo spirito delle origini. Sono intervenuto anche nella zona del manubrio, per ottenere un aspetto da naked radicale. I retrovisori montati all’estremità delle manopole sono invece un tocco da café racer evoluta. L’ispirazione per la linea sportiva della sella mi è venuta da quella realizzata l’anno scorso per VMAX Hyper Modified. Nella sella ci sono tre diversi tipi di finta pelle nera, con cuciture blu. Non mi piace usare la pelle vera, nelle mie creazioni uso solo imitazioni.

    Per rendere inconfondibile TMAX anche in mezzo al traffico, ho scelto una livrea blu davvero speciale, la stessa di un team di Formula 1. Ho realizzato una moto per il Campione del Mondo Sebastian Vettel, e guardando il colore che stavo usando ho pensato “è perfetto”. L’idea iniziale era quella di dipingere TMAX in color oro, come VMAX Hyper Modified, ma questa soluzione non mi convinceva. Ho preso un fianchetto dalla moto di Vettel, l’ho messo davanti al TMAX ed il contrasto tra il carbonio lucidato, la vernice blu lucida e le parti in plastica opache era semplicemente incredibile. Dovevo assolutamente dipingere TMAX con quel colore”.

    Se devo essere sincero spero di potermi tenere questo TMAX, dopo aver portato a termine il progetto. È perfetto per la guida in città ed è così originale da essere inimitabile. Adoro guidarlo e nel traffico lo trovo molto più comodo di una moto a marce. E poi calamita l’attenzione della gente. Alcuni dei miei clienti, quando mi hanno visto al lavoro sul TMAX, mi hanno dato del pazzo. Adesso, visto il risultato, molti di loro l’hanno già ordinato!”.

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    2TMAX_Hyper_Modified_06

    Tecnica e potenza
    Il T-MAX Hyper Modified di Lazareth è cattivo, motociclistico, sportivo e dinamico pur mantenendo comunque un’eleganza tutt’altro che banale. Dove la precedente preparazione ad opera di Marcus Walz non aveva avuto profondi impatti prestazionali oltre al contenimento del peso si era principalmente focalizzata sul lato estetico (con un richiamo alla livrea della Formula 1 di Sebastian Vettel) l’interpretazione di Lazareth va più a fondo nella componente tecnica, anabolizzando il propulsore e rivedendo molto più in profondità le linee del T-MAX.
    «Dopo essermi cimentato sulla V-Max ho accettato la sfida Hyper Modified anche sul T-MAX perché è un mezzo molto simile alla moto» spiega Lazareth, orgoglioso nel presentare la sua creatura che troneggia davanti a lui. Oltre ai numerosi dettagli Rizoma (specchietti, protezioni leve, pedane passeggero i primi che balzano agli occhi), la carrozzeria è stata completamente sostituita attraverso pannelli in poliestere che replicano in buona parte le linee originali pur con sottili ma importanti differenze, soprattutto per integrare ed accordare le modifiche tecniche apportate.
    Lo scarico di serie non era sufficientemente caratterizzato in senso sportivo, per cui Lazareth l’ha sostituito con un’unità collocata sotto il motore. «Come va di moda in MotoGP e sulle sportive attuali», precisa Ludovic, che ha integrato alla perfezione l’impianto (catalizzato, con sonda lambda e ragionevolmente silenziato) all’interno delle sovrastrutture, con la sola uscita, sul lato destro, a dichiarare orgogliosamente le ambizioni sportive del mezzo.
    Per contenere i volumi in una zona già affollata, è stato eliminato il coperchio del variatore – l’unità originale è stata sostituita da un Malossi MHR 5115246 caratterizzato da un’inerzia ridotta e una taratura più aggressiva allo stacco – dando origine ad una linea filante e perfettamente raccordata, che ricorda in diversi aspetti la V-MAX realizzata in precedenza offrendo una sorta di “family feeling”.
    «La gomma posteriore inoltre tende un po’ a sparire, mentre la connotazione sportiva chiederebbe una maggior ‘presenza’ da parte del pneumatico» racconta Lazareth. «Ho risolto il problema con un parafango la cui linea è stata studiata appositamente per far sembrare più larga la gomma posteriore». A completamento del look sportivo troviamo un faro prelevato pari pari dalla YZF-R6. All’avantreno, invece, tanta sostanza: a circondare un parafango più aggressivo troviamo una forcella di derivazione R1 ultima generazione, con tanto di pinze radiali a sei pistoncini e la coppia di dischi più larga (320mm, sempre prelevati da una R1) che il cerchio fosse in grado di ospitare.
    Ma veniamo a lui, il compressore volumetrico Rotrex C15-16 – praticamente l’unica modifica apportata all’unità propulsiva, che a parte sovralimentazione ed airbox (un’unità in alluminio realizzata ad hoc da Lazareth) resta pressoché di serie. Lazareth ha scelto un compressore volumetrico invece che una turbina per la risposta più progressiva e regolare, mantenendo volutamente la pressione relativamente bassa (0,5 bar) per non rendere troppo difficoltosa la guida o pregiudicare l’affidabilità. Proprio in quest’ottica, a breve il team di Ludovic – la sua maison dà lavoro a tre tecnici oltre a lui – dovrà trovare il modo di implementare un intercooler, dal momento che il radiatore olio attualmente deputato al raffreddamento del compressore mostra qualche limite nel traffico, dove le andature sono un po’ troppo basse per garantire l’effetto desiderato.
    La gestione elettronica viene affidata ad una centralina (italiana) Dimsport RapidBike, mentre va notato come Lazareth abbia scelto per la preparazione un’unità priva di ABS. «Si tratta di un mezzo sportivo, su cui credo fermamente che il pilota desideri avere il controllo su tutti gli aspetti della guida» spiega. «Peraltro, il freno è molto potente ma anche estremamente progressivo, quindi non dovrebbe mettere in crisi. Per tutto il resto è un mezzo tranquillamente utilizzabile, con le dovute cautele, nell’uso di tutti i giorni».
    Aggiungerei un commento personale...DEVASTANTE MOTORE!!!
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    Flat track scooter


    Il bike maker californiano Roland Sands quando progetta ama percorrere sentieri non battuti. La sua passione per le gare in pista da sempre modella le sue elaborazioni: modelli con un look sorprendente, prestazioni esaltanti e un look minimalista.

    Roland, che non si è mai ritirato di fronte a una sfida, ha tratto l'ispirazione per il suo TMAX Hyper Modified da una foto osservata durante la fase di sviluppo.

    “Il nostro progetto ha l’ambizione di riportare TMAX alla sua essenza più vera. Una volta mi capitò di vedere una foto del suo telaio in alluminio e rimasi profondamente colpito da quello che nascondeva la carena. Mi sorprese il fascino strutturale di TMAX, qualcosa di diverso e anche un po’ misterioso, che parlò alla mia immaginazione. Una visione intrigante che mi portò a pensare di trasformare questa pura bellezza meccanica in un look radicalmente nuovo…” “Ho fatto alcuni giri con il TMAX e la gente impazziva quando lo vedeva. Per essere sincero, nemmeno io mi aspettavo che mi piacesse così tanto. È davvero diverso, per certi versi inquietante, e va benissimo. Si guida sempre come un TMAX ma è ancora più leggero e agile. Grazie allo scarico racing, sembra quasi una moto da off-road. È pazzesco!”. "La gente pensa che la mia passione siano le cruiser, ma in realtà mi emozionano di più le moto da fuoristrada e da competizione. In ogni caso, nessuno mi potrà separare dal mio TMAX Hyper Modified. Nel mio garage adesso c'è uno scooter: non riesco a crederci! Non mi resta che montare un portasurf e portarlo in spiaggia!”.

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    Pare proprio che queste grandi star delle custom-bike ci abbiano preso gusto con lo sport-scooty per eccellenza...che sia l'inizio di un nuovo capitolo nel mondo del tuning a due ruote??
    Cara Honda, invece di inventarti strane livree modaiole per combattere la crisi, non sarebbe più bello esaltare le doti dei tuoi modelli con delle collaborazioni di alto calibro come queste??
    Dall'altro lato tutti in piedi per Yamaha e le sue iniziative...finalmente anche noi "sport scooteristi" veniamo ascoltati...;)
     
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    Non sono un fan del tmax ...però questo è ben fatto.
     
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